Pompa L. (2021). L’età dell’indulgenza digitale. Lo smart working alla sfida della digital sobriety. Impresa Progetto, 1, 1-12. DOI: 10.15167/1824-3576/IPEJM2021.1.1350

Abstract
L’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 ha stimolato massicciamente il ricorso allo smart working. Questo, nella retorica che va prendendo forma, è pressoché unanimemente descritto come il lavoro del futuro, grazie al quale si potrà realizzare un armonico equilibrio tra le esigenze di riassetto occupazionale e le istanze proprie di una crescita sostenibile. In questo quadro, se da un lato i benefici derivanti della digitalizzazione dei processi di lavoro sono opportunamente enfatizzati, dall’altra parte i pesanti impatti che le soluzioni ICT generano sull’ambiente non vengono presi minimamente in considerazione. Questa omissione rende l’emergente retorica sullo smart working non solo incompleta, ma anche potenzialmente fuorviante. Il presente contributo intende riportare l’attenzione sul tema della “sobrietà digitale”, la quale, se opportunamente considerata, potrà fornire indicazioni utili a orientare la flessibilità lavorativa verso una sostenibilità finalmente autentica.

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Moro A., Rinaldini M. (2020). Le conseguenze dell’innovazione tecnologica sulle forme di controllo del processo di lavoro in quattro “fabbriche 4.0”. Sociologia del Lavoro, 3, 96-117. DOI: 10.3280/SL2020-158005

Abstract
L’affermazione di Industria 4.0 (I4.0) ha rivitalizzato l’interesse, da sempre centrale per gli studi organizzativi, per il controllo nei luoghi di lavoro. Il presente contributo analizza, attraverso evidenza empirica, il modo in cui le tre forme di controllo del lavoro (a supervisione diretta, burocratico e sociale) si manifestano in quattro imprese metalmeccaniche del territorio bolognese che hanno avviato un processo di trasformazione tecnologica riconducibile a I4.0. I risultati della ricerca suggeriscono che l’adozione delle nuove tecnologie permette il consolidamento delle forme di controllo burocratico, aprendo al contempo alla possibilità di rafforzare tutte le forme di controllo e di riconfigurare, attraverso una più stretta integrazione, la loro relazione reciproca. In ultima istanza, tuttavia, il tipo e la misura del rafforzamento e della riconfigurazione delle forme di controllo dipendono dal contesto organizzativo in cui tali tecnologie sono implementate.

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Rinaldini M. (2017). Smart working e destrutturazione temporale: opzioni di studio, Sociologia Italiana, AIS Journal of Sociology, 10, 89-111. DOI: 10.1485/AIS_2017/10_OTTOBRE_3429609

Abstract
Lo smart working è una pratica organizzativa che ambisce a eliminare vincoli e confini spazio-temporali predeterminati tra sfera lavorativa e sfera non lavorativa. Al di là della polarizzazione tra «entusiasti» e «critici» degli effetti dello smart working , la letteratura organizzativa è attraversata anche da modi diversi di intendere il concetto di destrutturazione temporale e in generale la nozione di tempo organizzativo. Il presente contributo propone una sistematizzazione delle diverse nozioni di tempo presenti nel pensiero organizzativo e dei diversi significati che assume la destrutturazione temporale. L’obiettivo è mettere in evidenza le implicazioni che le diverse nozioni di tempo e di destrutturazione temporale hanno sull’analisi dello smart working.

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Pompa L. (2017). From the unusual to the useful: digital platforms and co-working spaces as instruments for Human Resource Management in emerging economic and organizational environments. International Journal of Business and Management, 12(8), 143-159. DOI: 10.5539/ijbm.v12n8p143

Abstract
In this present economic situation, the use of freelance workers, whose role in organizations runs side by side with that of full time workers, is becoming increasingly more important. The joint presence of these two very different forms of human resource, represents an important challenge to Human Resource Management, which has to adequately exploit the qualities of those who work within the organization, irrespective of the type of contractual ties they may have. Managerial literature has come up with limited contributions on this topic and without finding effective solutions to the integrated management of such an assortment of human resources. In this paper we contribute to fill this literature gap by proposing a conceptual model concerning how using digital platforms and co-working spaces may facilitate the company’s human resource management. This particular model outlines how these two instruments can assist the work of HR managers, especially with the conception and implementation of recruitment and motivational processes.

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Mattioli F., Rinaldini M. (2015). Un cambio di prospettiva sulla conciliazione vita lavoro: dall’implementazione dei servizi aziendali alla gestione del tempo. Una ricerca sulle piccole e medie imprese di Reggio Emilia. AG-ABOUT GENDER, 4, 53-80. ISSN: 2279-5057

Abstract
Work-life reconciliation is one of the current issues within the political and academic debate. This article describes at first the evolution of the concept of work-life reconciliation through an interdisciplinary review of the literature. Second, the article proposes a synthesis of organizational and business reflection and practice; starting from a critical interpretation of mainstream literature and of related controversial results in terms of work-life reconciliation practices, the article goes on to offer a working hypothesis, which takes explicitly into account Thompson’s theoretical framework added to a new one: the territorial work-family culture. The evolution of the concept of reconciliation inevitably leads to consider this fourth dimensions that affects the systemic level. Through the collection of 777 questionnaires, the analysis took into consideration the identification of each dimension’s role, roles that contribute to creating an organizational work-family culture, both within the organizations and  in the whole territory. 

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